A fine Ottocento, nel Montana, Mary Fields, detta “Stagecoach Mary”, girava armata di fucile e rivoltella per consegnare la posta.
Nata schiava intorno al 1832 nel Tennessee, fu libera solo dopo la Guerra Civile.
Per molti anni fu costretta a lavori umili e pesanti, fino a quando arrivò in Montana, al seguito di una missionaria francese.
Nella nuova terra ebbe modo di farsi conoscere ed apprezzare, nelle modalità “rudi” della zona e dell’epoca. Mary Fields lavorava sodo, beveva whiskey, bestemmiava e non accettava insulti da nessuno — uomini compresi.
A più di sessant’anni, nel 1895, vinse un concorso, superando molti e giovani candidati maschi, diventando la prima donna afroamericana impiegata nel servizio postale federale.
Questa professione la rese immortale: intrepida postina capace di trasportare lettere e pacchi con la sua carrozza, senza farsi fermare dalla neve, dagli orsi, dai banditi!
E a Cascade, il paese dove visse fino alla morte nel 1914, era tanto stimata per il suo coraggio che i saloon chiudevano il giorno del suo compleanno, per rispetto.
Oggi Mary Fields è un simbolo di libertà, forza e sfida agli stereotipi. Una donna che non ha mai chiesto il permesso di esistere e ha colto opportunità prima inconcepibili per una donna (e una donna afroamericana).