Nel cuore del Medioevo italiano, tra le colline marchigiane, visse una voce fuori dal coro: Leonora della Genga. Nata a Fabriano nel 1360 in una famiglia nobile e ricca, Leonora si distinse per l’elevatezza d’animo e l’originalità della parola.
Ebbe la possibilità di istruirsi e rompere il silenzio che i più imponevano alle donne lasciandoci in eredità versi ardenti e ribelli.
Della Genga è un’artista consapevole delle proprie capacità e soprattutto consapevole dei limiti e del trattamento ingiusto riservato dagli uomini alle donne.
Il suo sonetto più celebre è “Tacete, o maschi, a dir, che la Natura”
Leonora è fiera, brucia di rivalsa.
È una donna coraggiosa che rivendica il diritto femminile a “maneggiar le spade e sostener gli imperi”
Una sfida quanto mai attuale all’ordine precostituito, al dominio maschile sulle donne, al dominio di chiunque su altre persone o gruppi di persone. Una voce moderna e attuale.
Leonora della Genga oggi è conosciuta e considerata tanto da essere definita una delle prime poetesse protofemministe della letteratura italiana.
È una luce luminosa e potente che ci ispira e guida nella scoperta delle tante voci cancellate dalla Storia.