Dora d’Istria: la donna che lottò per i popoli oppressi nell’Europa dell’800.
Profilo di una nobildonna romena di origine albanese.
Elena Ghica, principessa Koltzoff-Massalsky (1828 -1888), conosciuta con lo pseudonimo “Dora d’Istria” è una figura dimenticata.
Nata a Bucarest, in una famiglia aristocratica romena con origini albanesi, ricevette una istruzione di livello. Nel 1849 conobbe il marito, principe russo, e con lui si trasferì nelle terre russe dove visse fino al 1855, quando si separarono.
Dopo la separazione, fino alla morte nel 1888, si dedicò completamento allo studio e alle popolazioni oppresse.
Fu un’intellettuale, studiosa e viaggiatrice. Grazie ai suoi innumerevoli scritti contribuì alla diffusione della conoscenza della storia e dei costumi delle popolazioni romene, greche e albanesi. E si batté per l’autonomia di questi popoli.
Prestò sempre massima attenzione alle donne che per lei avevano una funzione rigeneratrice della società. Per ridare alle donne un ruolo sociale puntò all’istruzione e alla valorizzazione delle figure femminile del passato.
Scrisse una propria storia delle donne.
In vita fu tanto nota da ricevere visite da personalità come l’imperatore del Brasile Pedro II.
La sua fama non conosceva limiti geografici come la sua energia.
Per tutta la vita si dedicò allo studio delle culture, comprese quelle orientali e dell’India, rinunciando a visitare l’amata India solo per non abbandonare l’adorato cane terranova Brahma.