Florence Nightingale (1820 – 1910) fondatrice dell’infermieristica moderna e non solo
Nel libro di Bruno Cianci “Una lanterna nel buio. Florence Nightingale, la prima infermiera” scopriamo la vita di questa coraggiosa donna che agli agi preferì la cura dei sofferenti.
La famiglia di Florence era molto benestante e anche anticonvenzionale. William Nightingale, il padre, era un ottimo partito dalle idee molto avanzate: animalista convinto e contrario alla schiavitù. La madre Fanny, di sei anni più grande, era già stata sposata con un ufficiale che si era rivelato poco affidabile.
Sin da ragazza Florence amava aiutare le persone meno abbienti dei borghi circostanti e spesso si presentava con un dottore e con un paniere di generi di conforto. Per questo, e per l’onestà di William, la famiglia Nightingale era ben vista.
Florence conduceva una esistenza culturalmente ricca: viaggiava, andava all’Opera ma, in ogni luogo, visitava ricoveri e strutture sanitarie. Tra gli amici di famiglia annoverava addirittura Lord Palmerston (primo ministro dal 1859 – 1865), che era anche il vicino di casa. Inoltre fu anche presentata a sua Maestà la Regina Vittoria.
Ma il sogno della ragazza era aiutare gli altri lavorando come infermiera, all’epoca qualcosa di impossibile per una fanciulla ricca e considerata. Infatti la professione era molto mal vista in quanto le infermiere lavoravano in un ambiente promiscuo e – Charles Dickens – in un suo libro, aveva descritto il personaggio di una Sarah Gamp, una ostetrica ubriacona e schizofrenica, contribuendo così a peggiorare la situazione.
Come il padre anche Florence amava gli animali e, durante un viaggio in Grecia, salvò un piccolo gufo (Athena) due tartarughe e una cicala che divennero suoi amici. Questo sempre a riprova dell’originalità e delle sensibilità della famiglia Nightingale che finì con l’accettare il sogno di Florence di studiare infermieristica.
Da infermiera diede un contributo fondamentale alle scienze statistiche, all’infermieristica, all’organizzazione degli ospedali durante la Guerra di Crimea (1853 – 1856). Fu la prima donna arruolata nelle forze armate di Sua Maestà; durante la guerra si dedicò a qualsiasi questione logistica, alla raccolta di donazioni, al reclutamento delle infermiere, al lavoro in corsia e sala operatoria.
Riuscì anche ad evitare che i chirurghi amputassero gli arti ai soldati con superficialità: ciò è testimoniato dal reduce Samuel Atkins che nel 1887 le scrisse una lettera di ringraziamenti per aver impedito l’amputazione del braccio a seguito delle ferite riportate nella battaglia di Inkerman.
Nel 1870 esclusa dalle iniziative ufficiali dello Stato in quanto non godeva delle simpatie di Disraeli e Gladstone continuò a dedicarsi a questioni sanitarie.
Si interessò all’India, lavorando dietro le quinte, favorendo sir John Lawrence alla carica di viceré. E grazie a questa amicizia promosse il divieto sanitario di adagiare, sulle zattere, i cadaveri nel Gange; inoltre introdusse le prime infermiere a Madras. Poté fare molto grazie all’amicizia con la moglie del governatore locale Lady Anne Napier.
Florence manteneva una fitta corrispondenza con queste nobili signore e con esse lavorava al miglioramento della condizione femminile. La moglie del viceré Lady Dufferin aveva ricevuto l’incarico dalla regina di occuparsi delle donne indiane, così diede vita al Countess Dufferin Found: un fondo che offriva borse di studio per donne indiane e inglesi interessate a studiare medicina ed infermieristica.
Nightingale, che era molto schiva e riservata, divenne la prima donna non nobile oggetto di venerazione e la regina Vittoria fu la sua prima ammiratrice. In suo onore la regina creò una onorificenza per militari di ogni grado, mentre prima – queste onorificenze – esistevano solo per gli ufficiali.
Florence Nightingale è conosciuta come la donna con la lanterna, l’inventrice dell’infermieristica moderna, ma ebbe un ruolo ancora più importante, tanto che la chiamavano la Governatrice dei governatori dell’India. Ricevette anche diverse onorificenze e cambiò la vita a molte persone. Dai singoli, come il già citato Atkins o Cornelia Sorabji – la prima dottoressa indiana – che studiò grazie al supporto di Florence e altri benefattori; fino alla moltitudine di persone che beneficiarono dei cambiamenti apportati al sistema da Florence Nightingale.
Una lanterna nel buio per i pazienti da lei visitati di notte, ma anche un faro per tutti gli altri.