La giornalista Nellie Bly (1864 -1922) nel libro “Il giro del mondo in 72 giorni” (edizione curata da Luisa Cetti) narra il suo viaggio sfida intorno al mondo per battere Phileas Fogg, protagonista del libro di Verne “Il giro del mondo in 80 giorni”.
Bly propose la sfida e il suo giornale, Il World che, dopo un primo rifiuto in quanto donna, accettò l’idea.
La ragazza viaggia disarmata “rifiutai di armarmi perché avevo piena fiducia nel fatto che sarei stata accolta con la stessa benevolenza che io mostravo nei confronti del mondo” (Cfr. p. 27) ma non è ingenua, infatti ha già vissuto in Messico e conosce i pericoli di un viaggio.
Armata solo di una borsa, sola, comincia il suo viaggio. Il suo occhio è attento e osserva sempre le donne presenti sulle navi e sui treni. Vede quante sono, valuta le condizioni di viaggio. Ad esempio non apprezza le carrozze ferroviarie inglesi che – rispetto a quelle americane – non garantiscono la sicurezza delle viaggiatrici. Gli scompartimenti chiusi non erano considerati sicuri quanto quelli aperti. (Cfr. p. 53)
Viaggiando conosce mondi e culture, pur in velocità. E impara tanto anche se ha dei pregiudizi, verso alcune popolazioni. A volte non è diversa dai contemporanei.
Nellie descrive le presenze femminili e non le censura. Infatti leggiamo: “Incontrai due intelligenti ragazze scozzesi, che stavano facendo il giro del mondo, ma in due anni. Una donna irlandese, dal riso dolce come il suo viso, viaggiava da sola verso l’Australia. La mia compagna di cabina era diretta in Nuova Zelanda, ma era accompagnata dal fratello. (…)”. (Cfr. p. 87)
Più di una donna in viaggio, più di una da sola e persino per diletto. Tutte presenza che altri narratori, per svariati motivi avrebbero potuto censurare, così da non “incentivare” queste – poco apprezzate – libertà femminili.
Al ritorno Nellie Bly fu accolta dalla folla, il giro del mondo era stato seguito sul giornale da una moltitudine di persone. Era nata una celebrità.
E il record era stato battuto: non 80 giorni come il personaggio di Verne, non 75 come previsto ma soltanto 72 giorni.