Teodora: da attrice a imperatrice

Teodora: da attrice a imperatrice, una valutazione che continua ancora oggi.
Testo di @vero_p99

La maggior parte delle informazioni biografiche antiche su Teodora (500 circa-548 d.C.) proviene dagli Anekdota o Storia segreta, opera postuma dello storico bizantino Procopio di Cesarea (490 circa-560 d.C. circa).

Dotata di una «crudeltà disumana», quasi tirannica, spietata, calcolatrice e vendicativa, nonché «meretrice da marciapiede». Queste sono solo alcune delle numerose espressioni denigratorie e offensive impiegate dall’autore per descrivere l’imperatrice e consorte di Giustiniano I (482-565 d.C.).

“Non era persona da aver ritegni né la si vide mai vergognarsi; anzi, non esitava punto a concedersi a spudorati servigi: era capace di lasciarsi schiaffeggiare e percuotere sulle gote scherzando e sganasciandosi dalle risa, capace di spogliarsi davanti e di dietro, mostrando nude a chiunque quelle parti del corpo che il decoro nasconde alla vista degli uomini”. (p. 65)

Nell’opera pubblicata solo nel Seicento, Procopio pone l’accento sulle scandalose origini di Teodora, ovvero fornisce molti dettagli sulla sua giovinezza trascorsa come attrice e prostituta nell’ippodromo di Costantinopoli, un luogo sia di celebrazione della maestà imperiale sia di divertimento in cui si tenevano le corse dei carri, la caccia delle belve, i mimi e le attività circensi.

Giudicata un’arrampicatrice sociale, che ha fatto della bellezza e del suo fascino la sua chiave d’accesso per il potere, l’autore la critica anche per la sua avidità e dissolutezza:

“Curava il suo corpo più del necessario, ma sempre meno di quanto avrebbe voluto. […] Caduta in questi estremi di sregolatezza per tanta parte del giorno, si riteneva in diritto di governare l’Impero romano” (p. 90-91)

Sposatasi nel 524 d.C. con Giustiniano, divenendo Augusta e facendosi chiamare domina, il carattere di Teodora fu, in realtà, decisivo e fondamentale per la gestione del potere: affrontò con coraggio e intraprendenza la rivolta di Nika, gestì con successo i dissensi religiosi (Giustiniano di fede cattolica, lei monofisita, ovvero un’eresia cristologica che nega la doppia natura di Cristo e che riconosce solamente quella divina), e diede avvio ai lavori della seconda ricostruzione della basilica di Santa Sofia nell’attuale Istanbul.

Teodora è venerata come santa dalla Chiesa ortodossa fin dal 681 d.C., l’anno del terzo Concilio ecumenico di Costantinopoli.

Nei celebri mosaici bizantini della Basilica di San Vitale a Ravenna, è raffigurata con un’aureola, simbolo della sacralità imperiale e della sacrosanctitas.

Infine, ogni 14 novembre le Chiese Orientali ricordano “la memoria di Teodora e di Giustiniano, imperatori piissimi”.