Viola Liuzzo: morta per la giustizia

Viola Liuzzo (1925 -1965) sposata, madre di cinque figli è stata una attivista per i diritti civili.

Generalmente le mogli e madri bianche, all’epoca, non erano in prima fila nella lotta contro le ingiustizie subite dalle persone di colore.

Ma Viola, una “persona comune”, non la pensava come tutti gli altri e non accettava le ingiustizie.

Così quando vide le immagini della violenza contro i manifestanti a Selma decise di agire.

Liuzzo non era famosa, né cercava la gloria, eppure salì in macchina e guidò per oltre 1.300 chilometri per aiutare i manifestanti portando acqua e offrendo passaggi in auto.

La sera del 25 marzo 1965, accompagnando in auto l’attivista afroamericano Leroy Moton (che fu ferito), Viola Liuzzo fu uccisa da quattro uomini del Ku Klux Klan. 

Viola, unica donna bianca uccisa in questo contesto di lotte, è morta per l’umanità intera, per ricordarci che il coraggio non ha colore, che la giustizia è qualcosa a cui non si può rinunciare.

Dopo la sua morte tentarono di diffamarla per screditarla, perché la segregazione razziali facevo comodo a molti. Ma è grazie a tante persone, donne e uomini come Viola, se oggi possiamo ricordarla, se possiamo ambire ad un mondo più giusto.