Lady Sapiens. Come le donne inventarono il mondo

Lady Sapiens

Nel corso del tempo, la visione della Preistoria è cambiata progressivamente e radicalmente come possiamo leggere in “Lady Sapiens. Come le donne inventarono il mondo” di Thomas Cirotteau, Jennifer Kerner, Eric Pincas.

Lo studio della Preistoria, sviluppatosi nel corso del 1800, è stato a lungo in mano a specialisti che non nutrivano grande considerazione nei confronti delle donne al punto che “sovrapposero il proprio modello di società e il proprio stile di vita a quelli della comunità che stavano analizzando. Tale sovrapposizione è stata la causa della scomparsa della donna” resa invisibile, quasi fosse un essere accessorio. 

Una prima svolta nelle ricerche ebbe luogo con il riconoscimento del ruolo delle donne raccoglitrici (si riconobbe l’apporto calorico fornito dalle donne oltre a quello della caccia); successivamente dagli anni ’70 si cominciò a mettere in discussione totalmente la prospettiva e il paradigma fino ad allora adottati. Questo fu possibile anche grazie ai nuovi supporti tecnologici.

Il libro ci aggiorna anche sulle tecniche utilizzate per determinare il sesso degli scheletri (nel passato scheletri che poi si scoprirono femminili erano stati attribuiti a uomini, soprattutto quando rinvenuti in tombe ricche o di guerrieri). Lo studio delle ossa inoltre ha messo in luce che nel Paleolitico tutti svolgevano attività fisica, cosa che sgretola la convinzione e il mito della donna sedentaria. 

Quindi la reale donna preistorica, al di là degli stereotipi, era attiva e non confinata casa. Aveva mille cose da fare e per sopravvivere doveva svolgere diverse mansioni, oltre a quella di portare sempre con sé, all’interno di una sacca, i bambini piccoli. La gran parte del cibo veniva procacciata dalla donna, che spesso sapeva anche pescare e raccogliere crostacei.

Sia gli uomini che le donne erano indipendenti, nel senso che sapevano fare un po’ di tutto, e i lavori non erano solo femminili o solo maschili.

Grazie a nuovi strumenti tecnologici, nuove scoperte, nuovi siti e nuovi occhi e soprattutto ad una mente più aperta, è finalmente possibile scrivere “una storia più emozionante e più giusta, scritta da donne e uomini uniti da un destino comune, di cui noi siamo gli eredi”.