Matilde Rafaela Cherner (1833 – 1880) è stata una scrittrice e giornalista.
Ebbe l’opportunità di studiare latino e francese e di sviluppare le sue doti ed ottenere i primi riconoscimenti pubblici come la pubblicazione di una poesia nel 1852 su La Revista Salmantina.
Con lo pseudonimo maschile “Rafael Luna” pubblicò diversi romanzi: Novelas que parecen dramas (1877); Las tres leyes (1878); Ocaso y aurora (1878); María Magdalena: estudio social (1880) oltre a saggi, opere teatrali, critiche.
Altri testi vennero pubblicati con il suo nome come i racconti “Las mujeres pintadas por sí mismas”.
Ma la sua opera più controversa e nota è María Magdalena (1880) in cui Cherner criticò la prostituzione legalizzata.
L’autrice tratta la prostituzione dal punto di vista di una giovane donna entrata in questo mondo che, in forma di memoria, racconta come è arrivata a questa professione degradante.
Si tratta del primo romanzo spagnolo in cui una prostituta è protagonista e narra la sua vita.
Successivamente altri autori come Eduardo López Bago e Benito Peréz Galdos parlarono del tema.
Ma è l’opera di Cherner ad essere maggiormente incisiva; a criticare una società che ha bisogno delle prostitute ma al tempo stesso le rifiuta, le umilia.
Sono temi controversi anche al giorno d’oggi e ci ricordano la strada fatta dal 1880 ad oggi e soprattutto la strada da percorrere.