Parlare (anche) di personaggi apparentemente secondari apre la mente a più possibilità: si conoscono nuove storie, nuovi modi di far Storia e, aspetto meno considerato, personaggi di contorno che ci arricchiscono, ci ricordano che esistono più vie. Che siamo umani. Non siamo (o non dovremmo essere) robot.
Forse chi parla di personaggi meno noti ha la passione per la ricerca, per i dettagli. Per questo vedono e raccontano in modi innovativi. E leggendo i resoconti e gli studi di questi ricercatori si scoprono molte vie.
Un utile esempio di quanto appena detto ci viene dal libro di Silvia Bencivelli “Il dubbio e il desiderio. Eva Mameli Calvino”.
Scoprendo che la protagonista è madre di Italo Calvino potremmo pensare che il fulcro della vita di questa donna, pur scienziata, botanica, docente sia il celebre figlio. Invece no.
Giuliana Luigia Evelina Mameli (1886 – 1978), nota come Eva, originaria di Sassari, quarta figlia di un colonnello dei carabinieri cresce in una famiglia aperta, laica, repubblicana. Frequenta un liceo pubblico, si laurea in matematica.
Alla morte del padre, la neodottoressa Mameli, insieme alla madre, si sposta a Pavia dal fratello Efisio, chimico, al quale è molto legata. Ed è a Pavia che decide di studiare botanica.
Eva si trova, a Pavia, in un ambiente più stimolante di quello natio, si scrive a Scienza naturali e segue il corso di Zoologia e anatomia e fisiologia comparata della professoressa Rina Monti, prima professoressa universitaria dopo la Costituzione del Regno d’Italia. Tra l’altro anche la moglie di Efisio è una donna di scienza, una chimica francese di nome Anne Ursule Mannessier.
Nel 1915 Mameli consegue la libera docenza in botanica. È la prima donna in Italia.
Durante la I guerra fa la crocerossina, per questo impegno riceverà la medaglia d’argento della Croce Rossa. Nel 1919 riceve un premio dell’Accademia nazionale dei Lincei per l’attività scientifica.
Nel 1920, a 34 anni, si sposa con Mario Calvino, scienziato. E si spostano a Cuba.
Quindi una vita ricca e stimolante, prima di decidere di sposarsi con un uomo con il quale condivide diverse passioni. Mario ha dieci anni in più e molta esperienza scientifica; ricerca inoltre una scienza al servizio delle persone, che migliori la vita dei lavoratori, dei contadini. Ed Eva ne condividerà le posizioni.
Nuovamente in Italia nel 1925 faranno di Sanremo la città dei fiori, come voleva il progetto di Orazio Raimondo. Grazie a lui, a Mario ed Eva Sanremo diventerà famosa.
Le piante arrivano da ogni luogo in un progetto importante per l’economia locale.
Nonostante Sanremo e due figli la scienziata continua ad avere una propria vita accademica. Anche se deve rinunciare ad andare su e giù da Sanremo a Cagliari, dove viene nominata direttrice dell’Orto botanico.
Concludiamo ricordando un’altra figura interessante legata ad Eva Mameli Calvino, ovvero l’aiutante e giardiniere LIberenso Guglielmi che si occuperò dei giardini di Villa Meridiana. Figlio di una coppia non sposata di anarchici, pacifisti e vegetariani, nato nel 1925, l’uomo diventerà famoso in Italia e a Londra, ottenendo molti riconoscimenti e sentendosi moralmente l’erede dei giardini, del progetto botanico. Una figura che spesso contrastava con Eva, più rigorosa, poco avvezza a tollerare questo uomo abituato a girare scalzo anche per casa.
Anche leggendo le vite di personaggi “secondari” si impara molto. Scopriamo cose che non immaginavamo, idee diverse, altre possibilità, solo che non sono state raccontate e tantomeno promosse. Idee che non hanno “vinto” e quindi sono state sepolte.
E prima di intraprendere lo studio di Calvino due parole sulla madre potrebbero illuminare; magari far appassionare alla letteratura chi cerca le storie dietro la Storia, comunque incuriosire, far germogliare qualche nuova idea.